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Storia

Accademia Costume & Moda (ACM) vanta una storia importante nel panorama formativo nei settori della Moda e dello Spettacolo italiano ed internazionale. L’Accademia nasce nel 1964, fondata da Rosana Pistolese, stilista, costumista, giornalista e accademica, la cui visione consisteva nel formare e supportare il patrimonio culturale delle industrie della Moda e del Costume italiane con un approccio unico e innovativo: creando una costante interazione fra questi due ambiti. Questo DNA è stato conservato e rigenerato costantemente con cura dalle generazioni che hanno gestito ACM con passione e costante attenzione ai mutamenti del settore. Un equilibrio coerente fra ricerca, cultura, design, prodotto, e una stretta collaborazione con i più importanti attori di questo settore hanno portato ACM a diventare un punto di riferimento internazionale nella formazione.

Fondata su interessamento dell’Ente Moda, per emanazione del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (D.M. n. 26645/CF/1964) e con il patrocinio del Comune di Roma e della Camera Nazionale della Moda Italiana, dell’ E.N.A.L.C. (Ente Nazionale per l’Addestramento dei Lavoratori del Commercio), si rende successivamente autonoma nel 1969 con la costituzione dell’Accademia di Costume e di Moda Ente Morale, associazione senza scopo di lucro, che viene riconosciuta formalmente nel 1970 (D.P.R. n.620/1970). Dal 2023, l’associazione adegua il suo statuto in ottemperanza alla riforma del Terzo Settore trasformandosi quindi in Accademia di Costume e di Moda Ente Terzo Settore (ETS) ed iscrivendosi al Registro Unico Nazionale Terzo Settore (RUNTS).

L’Accademia è certificata ISO 9001:2015 da SGS, certificazione di qualità che l’Accademia rinnova annualmente dal febbraio 2007.

Dopo il periodo di formazione trascorso a Napoli, a contatto con famiglie illustri e illuminate come quella di Benedetto Croce e di Francesco Saverio Nitti, Rosana Pistolese muove i primi passi scrivendo articoli (firmati Rosana o Rosana Pistolese) pubblicati sul “Corriere di Napoli”, “Mezzanotte”, “Voce di Napoli”, “Roma”, “Il Mattino”. Agli inizi degli anni ’50 si trasferisce a Capri e, con Emilio Pucci Livio De Simone, crea alcuni modelli per una piccola collezione, chiamata “Il giro dell’isola” da presentare all’Hotel Quisisana: fu per la Pistolese il trampolino di lancio nel mondo della moda e del cinema. Inizia così la sua attività di costumista e disegnatrice. Nel 1953 firma i costumi per il film “Lulù”, diretto da Fernando Cerchio e interpretato da Paola BorboniValentina CorteseMarcello Mastroianni; per il Teatro La Cometa di Roma crea costumi per intere stagioni teatrali: sono della Pistolese i costumi del Processo Karamazov o Leggenda del Grande Inquisitore, di Diego Fabbri con la regia di Ottavio Spadaro, andato in scena nella stagione 1960/61.

Disegna modelli per le più grandi case di moda dell’epoca, come quella di Giovanna Caracciolo (Carosa)Lola GiovannelliElsa Volpe de Smaele,  Sorelle FontanaAntonelli, SchubertFernanda GattinoniFabianiAnnamode e altri ancora. Crea disegni per tessuti per le Sorelle Fontana, come il disegno “piazzato”, realizzato dalla casa tessile di Como Seterie Fraccaroli, realizzato per la stagione 1960-61 e presentato nel 1962 all’Università di Davis (San Francisco, California) nell’ambito di una mostra dedicata ai nuovi tessuti della nuova moda italiana.

Nel 1962 inaugura la Cattedra di Storia del Costume e Disegno di Moda e di Tessuti d’Arte di cui le viene conferito l’incarico di docente dall’University of CaliforniaDavis Campus, dove rimane per cinque anni.

Tornata in Italia per alcuni mesi, nell’ottobre del 1964 decide di fondare una scuola. L’idea della Pistolese viene accolta con entusiasmo da una Roma mondana e culturale ma attenta alle esigenze del momento; un’Accademia di Costume e di Moda era il giusto corollario per la città che celebrava l’alta moda italiana. Insieme a Ottavio Spadaro (regista teatrale e televisivo), Dario Cecchi (pittore, scenografo e scrittore) e Nello Ponente (storico dell’arte), nasce l’Accademia di Costume e di Moda, su interessamento dell’Ente Moda, per emanazione del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale (Decreto Ministeriale n. 26645/CF/1964) e col patrocinio del Comune di Roma e della Camera Nazionale della Moda Italiana

Verso la fine degli anni ’70 tiene alcune lezioni al Fashion Institute of Technology di New York, aprendo una collaborazione tra l’Accademia e il FIT con seminari tenuti a Roma da Lilian Kushel (Direttore del FIT).

Nel 1964 scrive il suo primo libro di storia del costume, “La moda nella storia del costume”, pubblicato dall’editore Cappelli, che l’università americana nel 1965 richiede in lingua inglese, per le edizioni Wiley&Sons di New York. Grazie al grande talento e alla passione della sua fondatrice, l’Accademia diventa nel tempo “un laboratorio di idee e di ricerca, un punto d’incontro di partecipazione, comunicazione e vita”. Punto di riferimento culturale per la formazione nella moda e nel costume.

Oggi l’Accademia rappresenta un luogo di incontro e una destinazione chiave per le imprese e per il mondo delle arti e della cultura, una destinazione chiave nella loro ricerca di professionisti qualificati di alto livello.

Personalità come Gilberto Bernabei (Consigliere di Stato e Presidente dell’Accademia), Giulio Andreotti (Presidente Onorario dell’Accademia), Susanna Agnelli (Presidente Onorario dell’Accademia), Giorgio Napolitano, Giovanni SpadoliniIndira GandhiLaura Biagiotti, Pierre Cardin, Gianni Bulgari, Egon Von Furstenberg, Roberto Capucci, Micol FontanaRoberto RosselliniIsabella Rossellini, Bruno Piattelli, Lindsay Kemp, Federico Zeri, Marco Tullio Giordana, Achille Bonito Oliva, Renè Gruau, Irene Brin hanno contribuito alla vita dell’Accademia … continuando oggi con François-Henri Pinault, Francesca Bellettini, Alessandro Michele, Silvia Venturini Fendi, Frida Giannini, Susy Menkes, Pierpaolo Piccioli, Sabato De SarnoAlber Elbaz, Sara Sozzani Maino e molti altri …